Cobain non era altro che mozziconi di sigarette e All Star rovinate;
Cobain non era altro che una chitarra e dei capelli sporchi;
Cobain non era nessuno eppure è tutti noi;
Cobain non era altro che uno stupido;
Cobain era contagioso;
Si accese l'ennesima sigaretta della giornata, camminando su marciapiedi sudici come lui che non portavano da nessuna parte in particolare.
Camminava per il gusto di sentirsi più stupido di quello che fosse realmente, per sentir la forza delle sue gambe venir meno ed accasciarsi in qualche vicolo a dormire. Sarebbe andata così anche quel giorno, poi si sarebbe svegliato e avrebbe vomitato l'anima.
Sempre che ne avesse ancora una.
Gettò il mozzicone dentro ad un tombino e lo guardò sparire nel buio, desiderando di seguirlo e non risalire mai più dalle fogne.
Cobain era un eterno adolescente, probabilmente lo è ancora;
Cobain era un idiota, un nulla facente, un depresso del cazzo;
Cobain era una parte di me che, come tutte le altre, ormai è andata persa;
Perso, ecco come sei sentiva.
Perso ed apatico.
Non provava più nulla, se non questo senso di stanchezza e disorientamento.
Era disorientato come quando era fatto, come quando si rendeva conto solo a tratti di essere lui a fare quella cosa in quel momento.
Non era perso fisicamente, anzi. Le strade che percorreva erano sempre le stesse, avrebbe potute farle ad occhi chiusi e riuscire ad arrivare alla sua presunta destinazione.
Lui era perso nei meandri della sua mente, dentro alla quale le strade erano tutti diverse e si perdevano nell'oblio di pensieri suicidi e voglia di drogarsi fino all'overdose.
Nulla in Cobain poteva avere un modo di non essere autodistruttivo.
Cobain era l'autodistruzione in persona.
Cobain aveva tutto, ma lui non desiderava un cazzo;
Cobain era una testa di cazzo;
Cobain bestemmiava;
Cobain si drogava;
Cobain sorrideva;
Cobain moriva;
Lo trovarono nella sua villa di Seattle, quel coglione.
Se ne stava li, con la bocca semi aperta e gli occhi stralunati, i capelli biondo sporco macchiati di sangue, il fucile tra le gambe, le braccia aperte sul pavimento.
Sembrava addormentato, un bambino che giocava alla guerra con i suoi amici, che si accasciava a terra e poggiava la sua arma vicina a lui, che tratteneva le risate.
Ed era quello che ci aspettavamo un po' tutti, che si alzasse ridendo e si accendesse un'altra sigaretta. Anche a quel modo, con il cranio sfasciato. Tanto più stupido di così non poteva diventarci.
Cobain era morto;
Suicidio di spirito;
Omicidio di fatto;
Cobain era morto come un bambino;
Cobain era steso sul pavimento ed aspettava di essere trascinato negli inferi;
Cobain è diventato un'angelo;
Cobain è l'angelo dei ragazzi strappati,
distrutti,
soli,
vuoti,
scartati,
dei depressi del cazzo come lui;
Come me;